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Ambiente > L'assetto vegetazionale e la flora spontanea di un angolo di Riviera
....3. LA MACCHIA E LA GARIGA.
.....Le delimitazioni tra gli ambienti naturali dei quali si è trattato finora e le zone coltivate il più delle volte non sono definite esattamente; così può capitare di vedere macchie di Pino e di Roverella compenetrarsi con gli uliveti, mentre poco distante il bosco si alterna a zone di elevata aridità, nelle quali primeggiano le piante arbustive e xerofile tipiche di quel complesso di boscaglie sempreverdi che per il suo intricato sviluppo è denominata "macchia" (dal francese "maquis" = luogo selvaggio, impenetrabile). Si tratta di specie caratteristiche per la capacità di adattamento a queste condizioni, come la Ginestra di Spagna, la Ginestra spinosa (Calicotome spinosa, (L.) Link), l'effimero Cisto (Cistus albidus, L.), l'elegante Cisto femmina o Brentina (Cistus salvifolius, L. 1753) e il Cisto marino (Cistus monspeliensis, L.), endemico dell'area ligure-provenzale, il Lentisco (Pistacia lentiscus, L. 1753), il Terebinto (Pistacia terebinthus, L. 1753), la Coriaria, l'Alaterno (Rhamnus alaternus, L.), lo Gnidio (Daphne gnidium, L.) e il Camedrio femmina (Teucrium fruticans, L.). La natura selvaggia di questo ambiente inoltre è resa più impenetrabile dalla presenza del Rovo e di liane e rampicanti che si legano alle altre piante con intrecci inestricabili, come la Salsapariglia (Smilax aspera, L.), il Caprifoglio (Lonicera caprifolium, L. 1753; Lonicera etrusca, Santi), la Vitalba (Clematis vitalba, L.) e la Rosa di S.Giovanni (Rosa sempervirens, L.).
.....Al predominio degli arbusti o degli alberi allo stato di arbusto contribuiscono altre specie quali il Mirto (Myrtus communis, L. 1753), l'Alloro (Laurus nobilis, L. 1753) e il Corbezzolo (Arbutus unedo, L. 1753), un tempo diffusissimi in vaste colonie e oggi in forte regresso. È il caso di segnalare in proposito che le bacche di Mirto, detto anche Murta o Mortella, furono nel Medio Evo un prodotto ricercato per l'uso che se ne faceva nella concia delle pelli. Documenti del Duecento testimoniano che a Diano se ne produceva una buona quantità che si esportava a Genova. L'esistenza di toponimi quali Mortole e Mortassi, riferiti rispettivamente al rio sottostante la frazione Calderina e a una località immediatamente a monte dell'abitato di Ferretti, confermano questa sua importante presenza.
.....Il Corbezzolo, troppo spesso ignorato, è invece una specie preziosa per la pianificazione territoriale; si tratta di un arbusto dal fogliame denso, in grado di dare un ottimo humus e pertanto di favorire un ritorno più sollecito a condizioni idonee all'attecchimento di piantule di querceti. Inoltre la sua fruttificazione abbondante sfama molti animali, seppure con la particolarità del ciclo biennale e la presenza contemporanea sulla stessa pianta dei fiori e dei frutti, dove i fiori rappresentano la premessa dei frutti dell'anno successivo. Ma il suo pregio maggiore è rappresentato dal suo apparato radicale robusto ed espanso, che gli conferisce una straordinaria capacità di rigettare dopo un incendio per il numero e per la rapidità di crescita dei nuovi getti, che già pochi mesi dopo il passaggio del fuoco manifestano al loro apice delle infiorescenze, sia pure in boccio.
.....Oltre ad un buon apparato radicale, le specie tipiche della macchia di solito hanno foglie coriacee (si parla appunto di piante "sclerofille"), piccole ed addensate, come ad esempio nel Mirto, nell'Alaterno e nel Lentisco. Alcune presentano un'ulteriore limitazione della superficie fogliare, tipica delle specie aghiformi, quali l'Erica arborea (Erica arborea, L. 1753) e il Ginepro. Rappresenta un caso particolare invece l'Euforbia arborea (Euphorbia dendroides, L. 1753), i cui rami scheletriti, completamente privi di foglie, spiccano durante la stagione estiva nel folto rigoglioso degli altri arbusti, come se una misteriosa moria ne avesse annientato la specie. Ma non è così. Si tratta invece di uno stratagemma che la pianta mette in atto per superare indenne la stagione più calda e siccitosa; infatti con l'autunno sui suoi rami ricompaiono delle foglioline e il suo ciclo vitale riprende in pieno. E' un raro esempio di "letargo estivo" al livello del mare, che consente all'Euforbia arborea di colonizzare ambienti rupestri aridissimi e garighe assolate.
Ginestra spinosa.
Cisto femmina.
Fiori del Lentisco.
Bacche del Lentisco.
Terebinto.
Alaterno.
Gnidio.
Camedrio femmina.
Salsapariglia.
Caprifoglio.
Vitalba.
Mirto.
Alloro.
Fiori del Corbezzolo.
Frutti del Corbezzolo.
Erica arborea.
Ginepro.
.....Nei luoghi pietrosi più assolati e battuti dal vento invece si afferma un tipo di vegetazione bassa, discontinua, cespugliosa e caratterizzata da una spiccata frugalità ecologica, che i botanici sono soliti chiamare "gariga". Ne fanno parte piante come l'Euforbia spinosa (Euphorbia spinosa, L.), che tende ad assumere una caratteristica forma a cuscino per difendersi meglio dall'azione degli agenti atmosferici, il Timo (Thymus vulgaris, L. 1753), il Rosmarino (Rosmarinus officinalis, L. 1753), il Ginepro rosso (Juniperus oxycedrus, L.) e il Ginepro comune (Juniperus communis, L.), la Lavanda selvatica (Lavandula spica, L.), l'Elicriso o Semprevivo (Helicrhysum italicum, (Roht) Don) e diverse varietà di minute Roselline delle rocce (Helianthemum nummularium, (L.) Miller), che crescono mescolati a una rada vegetazione erbacea.
.....Qui, e nelle radure prative ai margini dei boschi e della macchia, in primavera è un continuo sbocciare nuovi colori e uno spandersi di aromi e profumi. Non è difficile incontrarvi delle specie con fioriture bellissime e curiose, che a volte formano dei pregevoli endemismi. Protagoniste principali ancora una volta sono le Orchidee spontanee, presenti in numerose specie, alcune già nominate: la Barlia (Barlia robertiana, Greuter), la prima a fare la sua vistosa comparsa, l'Orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis, Richard), diverse Serapidi (Serapias vomeracea, Briquet; Serapias cordigera, Linnaeus; Serapias lingua, Linnaeus; Serapias neglecta, De Notaris), il Fiore delle api (Ophrys apifera, Hudson), l'Ofride gialla (Ophrys lutea, Cavanilles), il Fiore dei fuchi (Ophrys fuciflora, Moench), l'Ofride cornuta (Ophrys scolopax, Cavanilles), il Fiore ragno (Oprhrys sphegodes, Miller), il Fior ragno scuro (Ophrys incubacea, Bianca), l'Ofride verde (Ophrys virescens, Philippe) e l'Ofride scura (Ophrys fusca, Link), l'Orchidea farfalla, Orchidea minore e l'Orchidea cimicina (Orchis coriophora, Linnaeus) (per maggiori dettagli sulle orchidee spontanee vedere Le orchidee spontanee del Ponente Ligure).
Euforbia spinosa.
Timo.
Rosmarino.
Ginepro ossicedro.
Ginepro comune.
Lavanda.
Elicriso.
Rosellina delle rocce.
Barlia.
Orchidea piramidale.
Serapide maggiore.
Fiore delle api.
Ofride gialla.
Fiore dei fuchi.
Fior ragno scuro.
Orchidea cimicina.
.....Lo strato erbaceo qui inoltre è rappresentato da specie presenti anche nella macchia come l'Asparago pungente (Asparagus acutifolius, L.), diverse specie di Cardo (Carduus, L. 1753; Cirsium vulgare, (Savi) Ten.; Cirsium arvense, (L.) Scop.), il Trifoglio cavallino (Psoralea bituminosa, L. DC.), la Ginestrella comune (Dorycnium pentaphyllum, Scop.), la Valeriana rossa (Centranthus ruber, L.), il Cipollaccio col ciuffo (Leopoldia comosa, (L.) Parl.), la Pervinca, (Vinca major, L.), l'Aglio roseo (Allium roseum, L.), la Barba di becco (Tragopogon porrifolius, (Jordan) Br.-Bl.) e, in prossimità della costa, la Ruta d'Aleppo (Ruta chalepensis, L.) e la Melica minuta (Melica minuta, L.). Alcune di queste, insieme alla Robbia selvatica (Rubia peregrina, L.) e al Pisello odoroso (Lathyrus latifolius, L.), contribuiscono alla formazione dello strato erboso anche nelle zone boscate.
.....Nelle radure sassose trova lo spazio vitale il Vilucchio rosa (Convolvolus althaeoides, Dwarf), che vi fa sfoggio di una fioritura che lo pone tra le più belle specie europee del genere. Vi si trovano anche l'Erba dei frati (Globularia alypum, L.), una pianticella con graziosi fiori turchino, che fiorisce dall'autunno alla primavera, e il Cocomero asinino (Ecballium elaterium, (L.) A. Richard), che ha invece un fiore poco appariscente, giallognolo, ma è un vegetale originalissimo per la caratteristica dei frutti, simili a delle zucchette spinose che, giunte a maturazione, esplodono e proiettano i semi in tutte le direzioni. Il suo modo di diffondersi è un ingegnoso stratagemma di madre natura, che gli garantisce la sopravvivenza in ambienti estremamente difficili e differenziati.
.....Meritano un cenno anche due essenze che sono considerate dei residui della flora paleomediterranea: la Aphyllantes monspeliensis (L.) e la Campanula di Savona (Campanula sabatia, De Not.). La prima ha delicati fiori cerulei, portati da uno stelo giunchiforme privo di foglie (a = privo di, fillos = foglia) e in Liguria è presente soltanto nelle Riviera di Ponente, dove raggiunge il limite settentrionale della sua diffusione. La Campanula di Savona è una specie endemica della Liguria occidentale; non è difficile incontrarla da giugno a ottobre e come l'altra è ritenuta una sopravvivenza della vegetazione dell'era prequaternaria, in seguito impoverita dalle glaciazioni.
.....Nelle scarpate e alla base dei muri a secco fa bella mostra allo stato spontaneo la Bocca di leone (Antirrhinum latifolium, Miller), in luoghi popolati spesso anche dal Verbasco (Verbascum thapsus, L.), dalla Valeriana rossa e dall'Asparago pungente. Negli stessi ambienti sono presenze sporadiche, ma vistose, diverse specie di Agli (Allium sphaerocephalon, L. e Allium ampeloprasum, L.).
.....Un'altra presenza singolare, localizzata finora soltanto in un sito posto a levante dell'abitato di Tovo Faraldi, a una quota di poco superiore ai 300 metri s.l.m., è una colonia di Croco provenzale (Crocus versicolor, Ker-Gawler), un endemismo che predilige questi luoghi selvatici, dove si manifesta con fioriture tanto copiose quanto effimere.
Asparago pungente.
Valeriana rossa.
Cipollaccio col ciuffo.
Aglio roseo.
Pervinca.
Barba di becco.
Vedovina con Zigena occitana.
Ruta d'Aleppo.
Robbia selvatica.
Pisello odoroso.
Vilucchio rosa.
Erba dei frati.
Cocomero asinino.
Aphillantes.
Campanula di Savona.
Verbasco.
Aglio selvatico.
Croco provenzale.
L'ASSETTO VEGETAZIONALE E LA FLORA
SPONTANEA DI UN ANGOLO DI RIVIERA.
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1. Generalità, il clima, l'assetto territoriale.
2. I prati e i boschi.
3. La macchia e la gariga.
4. La "florula degli uliveti".
5. L'ambiente fluviale, il litorale e ...
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